Bebelplatz Fabio Stassi

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Bebelplatz di Fabio Stassi

La notte dei libri bruciati

Non da Berlino ma da Monaco, non da Bebelplatz ma da Königsplatz prende avvio questo viaggio metaletterario di Fabio Stassi nella storia dei libri proibiti. Un viaggio insieme reale e metaforico, storico e profetico che mette in luce, guardando al nostro tragico passato, il nostro, nondimeno devastante, presente.

Se la storia dei libri requisiti, proibiti e distrutti è lunga quando la storia della stessa parola scritta, c’è, però, un centro nevralgico che spicca sugli altri nella storia moderna europea. Questo centro Fabio Stassi lo individua, a ragione, proprio in Germania, in quella nazista degli anni ‘30. Ma allora mettersi in moto fisicamente in questi luoghi può rivelarci qualcosa in più sulla natura del rapporto tra totalitarismi e letteratura. Una volta interrogate queste città da Monaco ad Amburgo passando per Berlino che cosa ci possono raccontare? Innanzitutto ci raccontano delle Bücherverbrennungen, dei roghi di libri e delle lunghe notti di esaltate celebrazioni che li accompagnarono.

Ma partiamo dall’inizio e in questo inizio c’è Königsplatz. Fabio Stassi, autore e narratore in prima persona, si trova a Monaco per partecipare ad una serie di conferenze – organizzate dagli istituti di cultura italiana anche in altre città tedesche – quando avverte, in quell’Europa post-pandemia, una stortura in quella che si credeva la pace tra le nazione. Questa sensazione, lo si capirà bene nel corso del libro, assume sempre più i preoccupanti tratti del déjà vu. D’altronde Stassi si trova nel luogo in cui Hitler mosse i suoi primi passi, raccolse i primi consensi e trovò sede per il suo partito nazionalsocialista nell’edificio noto come Braunes Haus “la casa marrone”.

Il fragore minaccioso di nuovi bombardamenti rendeva molto più percepibile il ricordo di tutte le distruzioni che li avevano preceduti. Se gli uomini fossero delle conchiglie, mi aveva detto mia madre, quand’ero bambino, sarebbe questo il solo suono che tratterrebbero per sempre. L’allarme di una sirena, lo scalpitio affannoso sulle scale di un ricovero sotterraneo, l’eco di un’esplosione interminabile. Chi lo ha sentito una volta, nella vita, non lo dimentica più.

In questo contesto, Königsplatz, in cui si trova Stassi e che è adiacente alla casa marrone, diventa il pretesto da cui partire per indagare i roghi dei libri per mano dei nazisti. Proprio in questa piazza, così come in altre città universitarie tedesche, gli studenti dell’associazione studentesca nazista organizzarono i roghi che si tennero la notte del 10 maggio 1933. I nazisti proclamarono, insieme all’incenerimento materiale dei libri percepiti come avversi al regime, anche la distruzione del pluralismo e del libero pensiero con il motto: “L’uomo tedesco del futuro non sarà più un uomo fatto di libri, ma un uomo di carattere”.

Ma cosa disturbava tanto i nazisti, così come altri totalitarismi, dei libri e della cultura? Quale segreto nasconde la letteratura per erigersi a rango di temibile nemica? Questi quesiti, insieme ad altri di natura propriamente amministrativa, si pone Fabio Stassi che da esperto bibliotecario non trascurando per altro, nemmeno l’aspetto storico-burocratico attorno ai criteri di compilazione delle liste nere dei libri da bandire e distruggere.

Ma nel ragionamento di Stassi, su tutte, una domanda si impone tanto da dettare la conseguente direzione del  saggio: “tra i libri bruciati si trovavano anche autori italiani?” La risposta affermativa a questo quesito richiede un’ulteriore indagine. Una volta stabilita la lista degli autori italiani – i nomi sono solo 5 e includono: Pietro Aretino, Giuseppe Antonio Borgese, Ignazio Silone, Emilio Salgari e Maria Assunta Giulia Volpi – Stassi si immerge in un lavoro da critico letterario minuzioso e preciso riflettendo sulla natura delle opere messe a bando e sulla vita stessa degli autori.

Bebelplatz diventa così un libro sui libri e sul senso della letteratura. Sul tentativo degli scrittori, in luoghi e contesti differenti, di tenere vivo, attraverso i libri, la fiaccola della ragione, dell’umanità e del pacifismo

Ma sarebbe persino riduttivo, seppur pregevole, voler spiegare Bebelplatz in questi soli termini di saggio metaletterario. Bebelplatz sfugge alle classificazioni perché pur operando un lavoro di ricerca storico-letteraria certosina non taglia fuori il soggetto della ricerca, ma al contrario lo ingloba facendolo diventare una voce della coscienza persistente e penetrante che assume le fattezze di tutti noi lettori, di tutti noi umani capaci ancora di indignarci, di colpevolizzarci e di chiederci come sia possibile che la storia si ripeta ancora in questo barbarico modo.

È in rapporto a queste riflessioni che ci si rende conto che Bebelplatz pur essendo un saggio storico, è un libro che parla del presente molto più di quanto non parli del passato.

Da Bebelplatz a Gaza

Bebelplatz è anche un libro di luoghi, troppi per essere citati tutti, che raccontano, in immagini che si sovrappongono, il passato e il presente. Se la Germania ha un posto privilegiato non bisogna però pensare che l’itinerario di ricerca di Fabio Stassi vi si limiti. A questo proposito particolarmente pregevole è il passaggio in cui l’autore ritorna sui passi di Ignazio Silone e di Elias Canetti nel loro soggiorno in Svizzera: terra di esilio e di salvezza.

Sempre in Germania, poi, c’è un altro luogo protagonista cui è doveroso accennare: la Bebelplatz del titolo. Bebelplatz è una piazza di Berlino incastonata tra la Staatsoper e la Humboldt Universität, qui attorniato dalle magnificenza della cultura tedesca, al cospetto del propagandista e gerarca nazista Joseph Göbbels e di una folla esultante, si era svolto uno dei principali roghi delle Bücherverbrennungen.

Qui, in ricordo di quelle azioni criminali sorge oggi un monumento commemorativo, un’enorme libreria sotterranea lambita da una lastra di vetro che permette di vedere attraverso di essa. Quello che si presenta agli occhi dell’osservatore è una libreria di scaffali completamente vuoti. Scaffali che avrebbero potuto ospitare ventimila volumi – quelli distrutti dalle fiamme – e invece portano il peso di quel vuoto.

Ma di tutti i luoghi visitati o soltanto citati ce n’è uno che riempie la mente del lettore di un assillo, di un’urgenza che sa farsi squarcio nel silenzio. Questo luogo è Gaza e la Palestina tutta. La nostra vergogna contemporanea, la macchia che le nostre generazioni porteranno per non essere riusciti – o, peggio, per non averci nemmeno provato – a spegnerli quei roghi mortiferi che divampano ancora.   

Bebelplatz si è classificato secondo al Premio Campiello 2025

Scheda del libro Bebelplatz La notte dei libri bruciati

Bebelplatz libro trama  riassunto e riassunto

Titolo: Bebelplatz La notte dei libri bruciati

Autore: Fabio Stassi

Edizione italiana: Sellerio editore Palermo

Anno di pubblicazione: 2024

Numero di pagine: 320

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