L’ora di lezione di Massimo Recalcati Recensione

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L'ora di lezione Massimo Recalcati

Per un’erotica dell’insegnamento

Lo sappiamo tutti: un’ora di lezione può cambiare una vita, imprimere al destino un’altra direzione, sancire per sempre quella che si era solo debolmente già abbozzata. Tutti abbiamo fatto esperienza di cosa può essere un’ora di lezione: visitare un altro luogo, un altro mondo, essere trasportati, catapultati in un altrove, incontrare l’inatteso, la meraviglia, l’inedito.

– L’ora di lezione di Massimo Recalcati

Non saremo tutti insegnanti, almeno non nel senso canonico del termine, ma di certo siamo stati tutti studenti, e molti di voi lo siete ancora, impegnati ad imbastire piccoli e grandi sogni tra i banchi di scuola. Basta chiudere gli occhi, frugare nel cassetto dei ricordi, più o meno recenti, ed eccole là quelle ore di lezione, nel bene e nel male ci hanno formato così come formeranno le future generazioni. La scuola resta il luogo in cui le giovani menti trascorrono più tempo, se si fa eccezione di quello trascorso tra le mura domestiche, come negarne, quindi, il decisivo ruolo formativo?

Con l’apertura delle scuole che si avvicina sempre più, tra i preparativi degli insegnanti già in atto e bambini e ragazzi che si godono gli ultimi giorni di riposo, ho ripescato un libricino di qualche anno fa, diventato tra insegnanti, e forse anche genitori, un punto di riferimento.

Il libro in questione è L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento dell’autore e psicanalista Massimo Recalcati, pubblicato nel 2014 da Einaudi. Fra i tanti temi resi oggetti di studio nell’arco della sua carriera, qui, Massimo Recalcati pone sotto la sua lente indagatrice, proprio, la dimensione Scuola – con la S maiuscola per un vezzo stilistico che ormai contraddistingue l’autore – analizzandone le derive, le trasformazioni e le potenzialità. Al tutto affianca e annoda l’immancabile sguardo psicoanalitico con il sempre presente e imprescindibile Lacan.

Riassunto – Insegnanti frustrati, ragazzi annoiati, genitori scontenti. È questo il primo ritratto, per nulla rassicurante, che Recalcati traccia, a linee approssimative, della situazione in cui versa, o meglio versava già, la scuola 10 anni fa.

Nel descrivere lo stato di crisi che ha investito l’istituzione scolastica, Massimo Recalcati non è solo, ma si pone, piuttosto, in una lunga linea di professori e intellettuali che, qualche anno fa, hanno riconosciuto e criticato le derive della scuola verso un sistema di tipo utilitaristico fin dai suoi primi cambiamenti. A questo riguardo come non citare i lavori di Nuccio Ordine, a cui per altro le tesi di Recalcati si avvicinano nell’esito di voler tracciare un nuovo ruolo per l’insegnante, come colui che sa trasmettere non un singolo sapere specifico, ma l’amore per il sapere stesso.

Per comprendere le ragioni che hanno portato allo stato attuale dell’istituzione scolastica e rintracciarne, insieme, una possibile via di uscita Recalcati raggruppa i diversi modelli di insegnamento in tre complessi, quello di Edipo, di Narciso e di Telemaco, a questi corrispondono: la Scuola-Edipo, la Scuola-Narciso e la Scuola-Telemaco. Questi modelli si possono riassumere come segue:

La Scuol-Edipo si riferisce al modello vecchio e sorpassato dell’istruzione precedente ai movimenti di protesta del ‘68 e del ’77. Un modello di istruzione basato sulla tradizione e sull’autorità resa ancora più forte dall’alleanza tra insegnante e pater familias. Il rapporto tra insegnante e allievo era di carattere repressivo, fortemente gerarchizzato, volto all’obbedienza e privo dello spazio sufficiente a far genere un pensiero critico negli studenti. La scuola di tipo edipico mira con la formazione a “raddrizzare” quella è percepita come una stortura negli studenti, ma che, invece, è solo la semplice espressione dell’individualità umana.

La Scuola-Narciso caratterizza il modello successivo alle contestazioni studentesche in cui la legge impersonata dall’autorità dell’insegnante viene meno, generando uno stato di indistinzione tra insegnate e allievo. Anche il patto tra insegnanti e genitori viene meno, questi infatti seguono l’impulso narcisista dei figli. Dalla perdita di autorità che un tempo era legata attorno alla figura dell’insegnante ne deriva che questo si ritrova solo a doversi, per così dire, conquistare il rispetto degli studenti e a supplirne la genitorialità.

La scuola di tipo narcisistico mira con la formazione a migliorare le prestazioni degli studenti sul modello delle aziende, riempiendoli di nozioni come un file da computer a computer. Anche la differenza viene annullata e si tende all’omologazione e alla ripetizione dello stesso.

La Scuola-Telemaco è quella propugnata da Massimo Recalcati ne L’ora di lezione. Si basa su un modello al cui centro vi è l’incontro tra maestro e allievo e, non per ultimo, l’amore per il sapere. Il nuovo ruolo è così quello dell’insegnante testimone che sa ristabilire il nesso tra sapere e vita. È proprio a questo punto che entra in gioco quell’erotica dell’insegnamento, citata nel sottotitolo.

Il significato di un’erotica dell’insegnamento

Prendendo spunto dalle teorie di Lacan e integrandole poi con spunti dal vasto mondo della cultura dall’arte alla letteratura, Recalcati individua il ruolo dell’insegnante non nel soffocare l’allievo con il pieno delle sue nozioni, ma, piuttosto, nel generare un vuoto, un’apertura a cui l’allievo possa andare incontro attivamente, trovando la sua propria strada verso il sapere.

Un insegnamento degno di questo nome non inquadra, non uniforma, non produce scolari, ma sa animare il desiderio di sapere. Per questa ragione ogni insegnamento che sia tale muove l’amore, è profondamente erotico, è in grado di generare quel trasporto in cui consiste in ultima istanza il fenomeno che in psicoanalisi chiamiamo «transfert».

– L’ora di lezione

L’insegnante deve saper dislocare questo innamoramento verso l’oggetto del sapere, deve saper perciò trasmettere non semplici nozioni, ma il trasporto, la tensione erotica, intesa come quella pulsione capace di mettere in moto verso una ricerca attiva del sapere.

Il punto è che educare non significa condurre lungo una via già tracciata, ma, a partire dalle proprie radici, spingere verso la possibilità inedita di fare esperienza dell’apertura dei mondi, di sostare in essa senza pretendere di appropriarsene.

– L’ora di lezione

Un incontro durante l’ora di lezione

In uno dei capitoli finali de L’ora di lezione succede davvero di fare un incontro inaspettato con la meraviglia dell’inatteso. Succede, infatti, di ritrovarci faccia a faccia con un Massimo Recalcati inedito, differente dalla solita figura di autore e psicoanalista. Il saggio si trasforma allora brevemente in diario, a scriverlo sembra essere non più l’insegnante ma il ragazzino che a suo tempo fu studente. La prospettiva è quella dell’allievo alle prese con le difficoltà dell’apprendimento.

Poi anche questa forma narrativa cambia e si trasforma in un’accorata lettera aperta alla sua amata professoressa di lettere delle superiori. Allora eccola spiegata quell’erotica dell’insegnamento: oltre le teorie, oltre la ragione, semplicemente legata al senso più profondo della vita.

Scheda del libro L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento

L'ora di lezione. Per un'erotica dell'insegnamento trama e riassunto

Titolo: L’ora di lezione. Per un’erotica dell’insegnamento

Autore: Massimo Recalcati

Casa editrice: Einaudi

Anno di pubblicazione: 2014

Numero di pagina: 151

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