
Che l’inferno in fondo fosse rimanere ancorati per sempre alle cose non dette in vita, agli imbrogli perpetrati, alle bugie seminate?
– La meravigliosa lampada di Paolo Lunare
Trama – Paolo e Petra, Petra e Paolo, un amore nato sui banchi di scuola, un puzzle a incastro perfetto e una felicità diventata quasi un sottofondo. Per dimostrarle tutto il suo amore, Paolo decide di costruire per Petra un regalo meraviglioso da donarle al loro quindicesimo anniversario di matrimonio.
È nella scelta del regalo che entra in gioco la lampada meravigliosa del titolo, che a differenza di quella di Aladino non darà forse a Petra la possibilità di esaudire tutti e tre i desideri promessi dal Genio, ma sicuramente ne realizzerà almeno due su tre.
Ma se da una parte la lampada riuscirà a rischiarare le ombre nel passato di Petra, dall’altra nuove ombre compariranno nella vita di Paolo. A tempi alterni e complementari, Petra e Paolo costruiscono castelli di bugie e omissioni senza perdere mai davvero il profondo e vero – quello sì, vero lo è – amore che li lega.
La meravigliosa lampada di Paolo Lunare è la storia di un amore coniugale quotidiano ed eccezionale, onesto e reticente, contraddittorio come solo la vita sa essere. Proprio lì in questi opposti, tra realtà e magia, nella terra del tra, Cristò insinua, sapientemente, la sua finzione narrativa.
Un racconto riflessivo
C’è stato un preciso momento prima del quale tutto funzionava e dopo il quale non funzionava più niente?
La meravigliosa lampada di Paolo Lunare è sicuramente un libro che non lascia indifferenti. L’apparente brevità e semplicità nella scrittura, nulla toglie alla profondità dei contenuti, anzi forse in qualche modo sembra esaltarla. Le corde, che Cristò in questa sua immersione chirurgica riesce a toccare, aprono a numerosi spunti di riflessioni.
Prima fra tutti una domanda si pone: è sempre necessario rivelare tutta la verità o delle volte è forse meglio operare delle omissioni per proteggere chi amiamo? Cristò indaga la natura umana, quella dell’uomo sapiens amantis e quella del linguaggio, nostro abito menzognero. L’esito dell’indagine mostra la fragilità dei rapporti umani, in equilibrio precario, sempre pronti a crollare su se stessi, come l’implosione di un meraviglioso castello di sabbia.
Il non detto, che si insinua come un veleno lento e letale nei corpi dei protagonisti, corre minacciosamente lungo tutta la narrazione. Proprio questo non-detto sembra essere la cifra delle relazioni umane. Una volta tolto il velo, cos’altro può provocare lo svelamento di questo non-detto se non un infrangersi dei rapporti? Lo svelamento mostra, tristemente e inaspettatamente, che tutto è finzione. Ma se la parola sa mentire, può l’amore, forse lui solo, essere sincero nonostante tutto? Se così stanno le cose, non è forse il vero amore l’unico in grado di conciliare e redimere, con la forza del perdono, ogni finzione?
Il silenzio
Paolo […] si era rintanato in un silenzio che non gli era mai appartenuto. Non un silenzio ostentato e radicale, ma un risparmiare le parole, un usarne solo le poche necessarie.
Se il linguaggio è menzognero e doloroso, forse, non resta altro che rifugiarsi in un mondo privo di parole. Forse per questo la narrazione scorre silenziosa, i dialoghi scarni, i personaggi spesso muti, morti e vivi entrambi impegnati in conversazioni con loro stessi, che non richiedono parole pronunciate.
Nella penombra densa di questi personaggi-fantasma fa una fuggevole comparsa un personaggio apostrofato come “Il signor Bovary”. L’ho trovato di una bellezza fine e sussurrata quest’omaggio metaletterario all’omonimo libro di Paolo Zardi.
Una bella scoperta, seppur tardiva, questa di Cristò. Una penna delicata e profonda. Un racconto fuori dal tempo. Una fiaba moderna che tocca l’animo.
Scheda del libro La meravigliosa lampada di Paolo Lunare di Cristò

Autore: Cristò
Titolo: La meravigliosa lampada di Paolo Lunare
Casa editrice: TerraRossa Edizioni
Anno di pubblicazione: 2019
Numero di pagine: 97