La disobbediente di Elizabeth Fremantle

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Il romanzo di Artemisia Gentileschi

La disobbediente Elizabeth

Il mondo è così grande, pieno di novità, che si sente costretta ad abbarcciarlo nella sua interezza. Cosa non darebbe per poter dipingere tutto quanto.

– La disobbediente di Elizabeth Fremantle

C’era un tempo in cui Roma, la Città Eterna, era gremita di artisti. Che siano essi stati locali o arrivati da altri parti d’Italia o d’Europa, poco importava; l’arte rifluiva come trasportata dalle acque dei suoi affluenti per riversarsi nella città bagnata dal Tevere. A quell’epoca, quando lo scorrere del tempo era scandito dal suono delle campane che chiamavano i fedeli alla preghiera, il genio artistico del Caravaggio partoriva la sua Giuditta. Rivoluzionaria e capostipite di un nuovo e audace genere artistico che non rifuggiva di mescolare la dura e sporca realtà con la celeste e immacolata arte sacra.

A quel tempo di esecuzioni pubbliche e torture come prassi giuridica, l’Arte, seppur elitaria perché nelle mani dei pochi mecenati che potevano permettersela, restava, però, democratica nello scegliere su chi dovesse posarsi il dono di saperla praticare. Nessun portafoglio, nessun contatto aiuta se il talento non lo si possiede.

Ma ecco che quel dono, deciso dal caso o da Dio, che dir si voglia, si posa in maniera del tutto inaspettata su una bambina. Beh forse in maniera del tutto inaspettata non è corretto dirlo, i Gentileschi sono una famiglia di pittori. Orazio Gentileschi ha un discreto talento. Ma la maggiore dei suoi figli è una femmina e la pittura, in quella Roma di inizio Seicento, è una cosa da uomini. Eppure un dono è pur sempre un dono e sarà proprio questo talento il faro che illuminerà il cammino di Artemisia Gentileschi, prevalendo a dispetto di tutto e tutti.

Giuditta che decapita Oloferne, Artemisia Gentileschi
Giuditta che decapita Oloferne, Artemisia Gentileschi, Galleria degli Uffizi Firenze

Sembra quasi un cattivo omen quella scena iniziale dell’esecuzione pubblica di Beatrice Cenci, con Artemisia spettatrice a soli 6 anni. Se da una parte questo evento traumatico si pone come monito di quell’Andare dritto alla verità di cosa significa togliere una vita, che Artemisia su indicazione di Caravaggio si ripromette di riprodurre nelle scene cruente della decapitazione di Oloferne, dall’altra sarà un presagio della cattiva sorte che attende la donna.

Ma le tinte, come nell’arte così nella vita, non sono mai così nette. I colori si mescolano, si degradano, sfumano l’uno nell’altro. Così accade che la cattiva sorte e il talento artistico si compenetrino e si alimentino persino l’uno con l’altro.  

Se per un verso il talento è una benedizione che riempie la vita della giovane orfana di madre, da un altro diventa una maledizione: il padre di Artemisia, in quanto pittore, inizia a sentirsi minacciato dal talento della figlia, e come padre, ed unico genitore, sente tutto il peso di dover preservare la “virtù” di quella figlia così diversa dalle sue coetanee, così difficile da dare in sposa. L’assillo di volerla vedere sistemata lo porterà a gettarla nelle grinfie di un pittore suo amico, Agostino Tassi. Il pittore specializzato nella tecnica dell’illusione ottica del trompe-l’œil si rivelerà una persona disdicevole e ingannevole, come la sua arte.

Elizabeth Fremantle con La Disobbediente scava nella vita privata di una delle pittrici più celebri della contraddittoria Roma dello splendore barocco. In questo lavoro di scavo, con elementi reali che si mescolano con la fantasia dell’autrice, Fremantle riesce così a riportare alla ribalta, da una prospettiva in presa diretta sugli eventi, la vita di un’artista pionieristica tanto per la sua vasta produzione artistica, quanto per la caparbietà con cui si affermò come prima donna pittrice a frequentare l’Accademia delle arti del disegno di Firenze.

Un’artista, Artemisia Gentileschi, tuttavia a lungo dimenticata e che solo a partire dai primi anni del secolo scorso ha conosciuto una nuova riscoperta in chiave femminista. Su questa falsariga si muove Elizabeth Fremantle che, senza nulla togliere al genio artistico della Gentileschi, riesce a scrivere una storia di una donna in lotta con i tempi e con il patriarcato. L’esito di questa lotta sarà la riconferma del suo valore e la consapevolezza di essersi pienamente guadagnata un posto nell’Olimpo degli artisti.

Scheda del libro La disobbediente

La disobbediente trama e recensione

Titolo: La Disobbediente

Autore: Elizabeth Fremantle

Casa editrice: Libreria Pienogiorno, Milano

Anno di pubbicazione: 2024

Traduttrice: Sara Puggioni

Numero di Pagine: 358

Pubblicazione originale: Disobedient, by Michael Joseph Penguin, 2023

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