Passione civile di Tullio De Mauro

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Tullio De Mauro Passione Civile

Se le citazioni hanno il potere di riattualizzare il passato, gli omaggi sono fatti per mantenere sempre vivo nel giardino della nostra memoria il ricordo di chi è stato importante per noi. A questa categoria non possono che appartene coloro che hanno posto le basi per poter sviluppare le nostre radici identitarie come nazione. C’è chiaramente un sentimento di gratitudine di fondo in questo rendere omaggio. Proprio questo sentimento si coglie nelle note editoriali di questa sapiente raccolta di scritti che Laterza dedica a Tullio De Mauro.

Passione civile raccoglie scritti, apparentemente eterogeni tra loro, utili a chi voglia farsi un’idea su chi fu Tullio De Mauro. Un primo approccio, se vogliamo. Coloro che già lo conoscono, e penso saranno in molti, vi ritroveranno i temi cari all’autore misti alla sagacia e all’umorismo di questa personalità così fondamentale non solo nell’ambito della linguistica, ma anche nel panorama culturale tout court, dal dopoguerra italiano fino ai nostri giorni.

I diversi aspetti di Tullio De Mauro emergono alla superficie senza troppi sforzi in queste dense pagine. Innanzitutto è un Tullio De Marco politico quello che si fa strada tra le parole, o sarebbe meglio dire proprio in virtù di queste. Se il termine politico vi sembra esagerato o non calzante, almeno concedetemi “quest’etichetta”, se non sulla base del suo breve mandato (dal 2000 al 2001) come ministro dell’educazione del Governo Amato, per il suo agire politico in senso aristotelico.

Zoon politikon, se si dà per assunto la traduzione ed interpretazione che ne diede Hanna Arendt, si traduce con animale politico e non “sociale”, come fu tradotto in latino. Politico, nella polis greca, è l’uomo che ha accesso alla sfera pubblica in virtù del suo essere libero di parlare e agire.

Se ho scomodato Aristotele e Hanna Arendt, non è per un semplice vezzo.  A mio parere Tullio De Mauro, come pochi altri, esemplifica il concetto di animale politico (o anche linguistico). Non come giurista, non come economista, Tullio De Mauro ha saputo entrare nella sfera politica portandovi la più peculiare e basilare delle facoltà umane, quella linguistica. Pienamente in accordo con il suo essere un filosofo del linguaggio, oltre che un linguista.

Un linguista fortemente influenzato dal suo maestro Antonino Pagliaro e dal padre della Semiologia, lo svizzero Ferdinand De Sausurre, del quale per altro tradusse e curò l’edizione italiana del Corso di linguistica generale – edito anche questo da Laterza –.

Ed un filosofo del linguaggio che ha saputo far suoi gli insegnamenti del secondo Wittgenstein, come del sociologo e psicologo russo Vygotskij, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti relativi all’apprendimento delle lingue. Si noti, infatti, come per entrambi i citati studiosi sia stato determinante il contatto con gli infanti – o bambini in età scolare nel caso di Wittgenstein – per l’esito delle loro teorie.  

Seguendo l’esempio di questi suoi pensatori di riferimento, Tullio De Mauro fu un linguista pragmatico, a stretto contatto con la comunità linguistica, forse anche per la consapevolezza che mai si trascende da essa.

Ma fu anche un pensatore che, oltre ad avere subito l’influsso, non ha mancato di influenzare a sua volta il pensiero di colleghi e di tanti giovani studenti, dentro e fuori le aule dell’Università La Sapienza, dove insegnò.

Che cosa ci insegna Tullio De Mauro in Passione Civile?

Passione civile contiene cinque testi, scritti in varie circostanze tra 1996 e il 2015, che portano i seguenti titoli:

Un còtilo con Epicuro (Corriere della Sera 2010), La classicità: radice e metro di moderna identità (Salesianum 2004), Il linguaggio della Costituzione (Introduzione a Costituzione della Repubblica italiana 2015), Io, uomo della terza Italia (Nuova Antologia 1996), La scuola italiana in sette punti (Lezione nell’ambito del ciclo Lezioni a due voci sui 150 anni dell’Unità d’Italia 2011)

Si parte dalle origini del pensiero greco filosofico-linguistico con Un còtilo con Epicuro. Tramite l’ingegnoso e piacevole espediente di un’immaginaria intervista con il filosofo Epicuro, Tullio De Mauro esprime il suo punto di vista sulla filosofia del linguaggio e sul funzionamento delle lingue. Ancora una volta al centro si trova la comunità e la sua necessità di esperire e comprendere. Le emozioni sono messe in gioco eccedendo il riduttivo “comunicare”, che si vorrebbe equiparare al parlare una lingua.

Viene rilevato che “bisogna guardare alle parole più comuni per vederne il nocciolo stabile. Per vedere il nocciolo dobbiamo affidarci alla sensazione.”

Questo discorso sul nocciolo stabile di una lingua viene ripreso nello scritto sulla Costituzione. Sì, perché anche il racconto della nascita della nostra gloriosa Costituzione viene approcciato da un punto di vista propriamente linguistico, mettendo in evidenza come questa fu scritta, nell’immediato dopoguerra, utilizzando una grossa percentuale di parole di uso comune proprio per renderla comprensibile ai più.

A questo discorso sulla comprensione è legato il tema dell’istruzione contenuto nell’ultimo saggio La scuola italiana in sette punti. Qui viene proposta un’accurata ricostruzione della storia dell’alfabetizzazione della società italiana dall’Unità in poi, con i suoi lunghi e molteplici tentativi di stabilire una scuola dell’obbligo – per un approfondimento dell’argomento rimando al suo noto saggio La Storia linguistica dell’Italia unita–.

In tutto questo non manca un’appassionata perorazione dei dialetti e della lingua latina, come guida identitaria non solo della cultura italiana, ma anche di tutta l’Europa.

Oltre a quanto già detto, Passione Civile riesce a tracciare un filo rosso e cogliere il punto essenziale di questo suo attivismo politico: la sua dedizione civica, come il titolo stesso ci suggerisce. Questi scritti mettono, infatti, in risalto l’uomo, dietro al linguista, che si fece portavoce di una società più giusta, consapevole del fatto che questa può realizzarsi solo con l’istruzione per tutti. E se questo intento sociale gli valse l’errata etichetta di comunista – come spiega nel personale, quasi biografico, scritto: Io, uomo della terza Italia – beh pazienza.  

Scheda del libro Passione Civile di Tullio De Mauro

Passione civile Copertina

Titolo: Passione Civile

Autore: Tullio De Mauro

Casa editrice: Editori Laterza

Anno di pubblicazione: 2024

Numero di pagine: 136

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