
L’ipocrisia era diventata il marchio dell’epoca, un’epidemia galoppante che infettava tutti, medici compresi. Non esisteva un rimedio, se non forse una rivoluzione o un vulcano che facesse esplodere la Terra.
– Zeina Nawal El Saadawi
Per poter raccontare la storia di Zeina bisogna prima ricostruirne la trama. Ma questo lavoro di ricostruzione si presenta più arduo del solito perché questa trama specifica si trova ammantata tra strati di livelli onirici, ripetizioni ossessive e parabole religiose che sembrano riferirsi più all’inconscio, che al mondo “razionale”, quello al di sopra del livello del mare. Tutto questo non è un caso, se si tiene conto che la scrittrice in questione è Nawal El Saadawi: una psichiatra, oltre che una scrittrice, una ribelle, oltre che una donna.
In questo suo romanzo del 2009, tradotto e pubblicato in Italia per conto della casa editrice Atmosphere, la grande scrittrice egiziana trascina il lettore nel cuore della società egiziana, niente di meno che nel salottino di uno studio psichiatrico. Qui vengono svelati i segreti più inconfessabili, qui, sul lettino dello psichiatra, emergono le paure più recondite, i traumi mai elaborati, che si riproducono in una società patriarcale che nasconde dietro la fede in Dio le sue mille contraddizioni.
Trama – Badur è una stimata professoressa universitaria e critico letterario, ha un marito Zakariyya, anche lui affermato nel mondo del giornalismo, e una figlia di nome Magida, che seguirà le orme paterne. Budur appartiene alle persone che contano nella società egiziana, gode a piene mani dei privilegi che la sua posizione le offre ma la rabbia verso le ingiustizie sociali non le è estranea.
Nel suo passato, infatti, duranti gli anni dell’università ha partecipato anche lei a quelle manifestazioni in cui, a fasi cicliche, si rivendicava la giustizia per tutti e l’anticapitalismo. Lo ha fatto fianco a fianco del ragazzo di cui era innamorata: Nassim. A lui è legato uno dei tremendi segreti che l’illustre professoressa custodisce, lontano dall’apparenza di rispettabilità.
Nei suoi anni universitari Budur ha avuto una figlia illegittima da Nassim. Una figlia che è stata costretta ad abbandonare ma che non ha mai smesso di rimpiangere. La bambina di nome Zeina, nonostante la disgrazia di dover vivere una vita semirandaggia sui marciapiedi del Cairo, ha trovato due amorevoli donne sul suo cammino: la domestica di Budur (nonché madre di Nassim) di nome Dada Zeinat e la sua maestra di musica. Zeina porta con orgoglio il nome Zeina bint Zeinat, e quel “bint Zeinat” significa figlia di Zeinat, colei che lei considera sua madre. Un atto rivoluzionario, se si tiene conto che nella società patriarcale egiziana non è consentito agli orfani di portare il nome della madre.
Un ulteriore segreto cova fra le mura domestiche, il matrimonio tra Budur e Zakariyya è solo uno specchio per le allodole, i due non si amano. Zakariyya è un uomo violento e volgare, che le preferisce la compagnia sessuale di donne che può sottomette attraverso i soldi e la violenza.
Budur vive così imprigionata in questa gabbia d’oro, sfogando la repressione del suo vero io dallo psichiatra e, soprattutto, riversando la sua psicosi nell’eterna scrittura di un suo romanzo. Nel romanzo, che scrive di notte volendo inutilmente nasconderlo al marito, Budur racconta del suo lato nascosto e proietta sulla protagonista Badriyya l’immagine della donna che avrebbe voluto essere.
Nel frattempo Zeina è diventata una famosa entertainer. Canta e balla sui palcoscenici dei teatri, affollati per vedere lei la nuova stella del Cairo, su cui splende come una Umm Kalthum nascente. Lei sembra essere riuscita a diventare la persona che voleva, ma i tanti uomini che si arrogano il diritto di decidere sulla vita delle donne glielo permetteranno?
Stile di Nawal El Saadawi
Con il libro Zeina Nawal El Saadawi si dimostra doppiamente coraggiosa. Innanzitutto per quanto riguarda le tematiche, perché ci vuole coraggio a scrivere, come ha fatto lei in tutti i suoi scritti, in maniera dissacrante e provocatoria della propria società dall’interno. Certo è facile criticare l’altro senza nemmeno conoscerlo, ma costa forze e rinunce farlo dal di dentro.
Nawal ha anche un altro tipo di coraggio, quello stilistico. Questo sta tutto nel non voler per forza piacere a tutti. Zeina, infatti, non è un libro per tutti i gusti. Nonostante la scrittura sia estremamente toccante, bella e struggente, le numerose ripetizioni, la mancanza di un filo logico e cronologico e il fondere i personaggi tra loro lo rendono un libro piuttosto difficile da leggere. Anche la dura realtà fatta di violenze sessuali su donne e bambini, e della riduzione a simbolismo fallico degenerato di ogni relazione sociale lo rende estremamente disturbante.
Nawal prende una strada irta, frastagliata e inesplorata. Sul suo sentiero letterario porta con sé gli strumenti del suo sapere scientifico-psichiatrico. In questo suo processo letterario la teoria del nome del padre di Lacan si trasforma in quella, molto più necessaria alla società egiziana, del nome della madre.
Ma è soprattutto per quella forza e resilienza che sprigiona dalle sue protagoniste, e spicca nel personaggio di Zeina, la pura e inviolata, che il romanzo vale pienamente la lettura.
Scheda del libro Zeina Nawal El Saadawi

Titolo: Zeina
Autore: Nawal El Saadawi (o al Sa’dawi)
Casa Editrice: Atmosphere
Anno di pubblicazione: 2018
Numero Pagine: 258
Tradotto da Federica Pistono
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