Sono qui per le amarene di Anna Prandi

  • Tempo di lettura:6 minuti di lettura
Sono qui per le amarene Anna Prandi

Sono un dolce invito all’estate, le amarene, deliziano il palato invogliandolo a degustarne una dopo l’altra, ma sorprendono con un retrogusto amaro. Come la vita.

Sono qui per le amarene è la prima frase/richiesta che pronuncia Paola, in apertura, e che dà il titolo al romanzo di esordio di Anna Prandi. Le amarene le verranno negate e per di più spariranno dalla narrazione per non più riapparire, nondimeno quello che resta, percorrendo un filo rosso all’interno della trama, è l’impatto non sempre agevole della piccola Paola con il mondo degli adulti.

Trama – Bassa parmense, anni ’60, Paola è una bambina di 8 anni, sveglia e silenziosa, desiderosa di riempiere i vuoti lasciati dall’assenza della madre, un fantasma – dal punto di vista narrativo – ancorato ad un letto.

È all’interno del contesto famigliare materno che Paola si rivolge per trovare il proprio nido. Soprattutto nel caldo abbraccio della nonna Gina, matrona buona e risoluta, Paola sa di trovare, oltre alle pietanze della tradizione emiliana magnificamente preparate, un porto sicuro. Al casolare dei nonni, incastonato nelle fertili terre tra il Po e, il suo affluente, il Taro, Paola scappa appena può.

Nei suoi periodi di soggiorno bucolico, però, attorno alla tavola gremita, incomprensioni non risolte affiorano tra i commensali. Non di rado, sembrano trascinare ancora l’eco della guerra, troppo vicina per poter essere dimenticata. La risonanza di quell’eco, Paola la coglie negli sguardi dei familiari, la intuisce nelle parole biascicate degli adulti.

Così, oltre alla vita di Paola, è l’esistenza di questi personaggi a prender vita sotto la penna delicata e fine dell’autrice. Esistenze, le loro, indissolubilmente legate da un legame di sangue più forte di ogni altra cosa. Nonno Tito è il capofamiglia che ha preso parte alla grande guerra; lo zio Aldo, sotto un’apparenza da pecora nera, è il più bisogno d’amore. Lo zio Giovanni, colto e premuroso, è un amico fraterno del padre Cesare. Una manciata di cugini si aggiungono al quadro familiare, tra tutti spicca Vittoria, cantante civettuola che vuole fare un matrimonio che le porti ricchezza.

Uno stuolo di personaggi, non semplici comparse, quanto piuttosto protagonisti attivi, le cui storie contribuiscono a rendere Sono qui per le amarene una saga familiare, in miniatura, a causa della brevità dei contenuti, ma, questa volta a ragione di questi, senz’altro un potente affresco corale del dopoguerra sulle colline.

La festa in Sono qui per le amarene

“In quelle pianure sperdute, in cui le giornate si susseguivano tutte uguali e le persone si abbruttivano di lavoro nei campi, il vino e le storie di donne erano le consolazioni più a buon mercato e davano quell’eccitazione che accendeva i desideri. “

C’è qualcosa del Pavese de La luna e i falò in queste pagine. La bassa padana, non lontana dalle Langhe, ha avuto del resto, anch’essa il suo bel da fare per rimettere insieme i cocci. Quella tensione fra comunisti e uomini di chiesa, poi, emerge anche in queste pagine. È don Luigi il prete buono simbolo di una spiritualità che aiuta i vivi a tirare avanti.

D’altra parte anche il tema della festa, della convivialità che cerca l’ebbrezza del vivere, tanto caro a Pavese, compare con le feste patronali estive e le fiere di paese che allietano e distraggono i corpi stanchi dei contadini. Nell’ecosistema della narrazione di Sono qui per le amarene, proprio questo luna park sarà il portatore delle poche gioie nella vita dello zio Aldo ma anche il punto di inizio da cui si dipanerà lo sviluppo di questo tragico personaggio.

Cenni sull’autrice

Anna Prandi quei luoghi li conosce bene, è nata e vive a Carpi, ma i nonni paterni vivevano proprio nella bassa parmense. Come la piccola Paola ha trascorso le sue estati dell’infanzia al casolare dei nonni. Ha poi studiato Filosofia a Bologna, dopo la laurea ha ricoperto la funzione di direttrice della Biblioteca Loria di Carpi.

Per Mimesis Edizioni aveva già pubblicato un saggio Letture francescane. Le Biblioteche dei Minori Osservanti di San Nicolò di Carpi nell’anno (1600).  

Questo suo romanzo d’esordio è dedicato alla memoria di suo zio Giuseppe Tonna. Lo zio reale, poeta e grecista appassionato, ha ispirato quello narrativo nel personaggio di zio Giovanni.

Scheda del libro

Sono qui per le amarene

Titolo: Sono qui per le amarene

Autore: Anna Prandi

Casa editrice: Mimesis Edizioni

Anno di pubblicazione: 2024

Numero di pagine: 162

Vi lascio il link dell’intervista alla scrittrice Anna Prandi

Lascia un commento